Il senso romantico.

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Dire la parola romanticismo è dire arte moderna – cioè, intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito, espressa con ogni mezzo artistico a disposizione.
(Charles Baudelaire)

IL SENSO ROMANTICO

Il Romanticismo è stato un movimento artistico, culturale e letterario nato in Germania nel ‘700 e sviluppatosi in Europa e America nel XIX secolo.
Temi caratteristici del movimento romantico sono:

  • Negazione della ragione illuminista. I romantici pensavano infatti che la ragione non potesse spiegare tutto il mondo reale.
  • Soggettivismo e individualismo. Approda la concezione che ogni uomo si relaziona diversamente con la natura, instaurando un rapporto diretto con essa.
  • Concetto di popolo e nazione. Il periodo romantico è il periodo di nascita del concetto di nazione, animato da proteste a rivoluzioni che avranno corso in questi anni.
  • Studio della Storia. Nascono diverse materie di studio di materiale antico, tra le quali la più importante è l’ archeologia.
  • Concetto di infinito. Percepibile in chiave filosofica grazie a Georg Wilhelm Friedrich Hegel, in quel che possiamo definire un rapporto di amore e odio tra il grande filosofo e il romanticismo.

Dalla filosofia alla musica, dalla letteratura al teatro, il senso romantico ha smentito e sradicato tutti gli schemi antichi, riproponendo in chiave moderna la quasi totalità delle vecchie e obsolete concezioni.

ANALISI DELL’OPERA ROMANTICA PER ECCELLENZA: IL BACIO DI HAYEZ.

Autore: Hayez-Data: 1859- Tecnica: olio su tela- Dimensioni:112×88 cm- Ubicazione:Pinacoteca di Brera, Milano.
Autore: Hayez-Data: 1859-
Tecnica: olio su tela-
Dimensioni:112×88 cm-
Ubicazione:Pinacoteca di Brera, Milano.

L’opera, realizzata nel 1859, è uno dei dipinti più noti della pittura dell’800 italiano. Esiste una copia dell’opera, prodotta sempre da Francesco Hayez tra il 1859-67 e inviata all’esposizione Universale di Parigi del 1867.
Una misteriosa atmosfera medievale arricchisce e contraddistingue l’opera, il tutto adornato da luci e ombre che giocano creando un senso di curiosità a chi l’osserva, curiosità che nasce anche grazie alle effusioni amorose scambiate dai due personaggi, ecco spiegato il titolo “Il bacio”.
Coperto da un mantello, berretto calato sugli occhi, pugnale nella cintura, il ragazzo dà l’idea di un rivoluzionario. Il piede sullo scalino, pronto a scappare sta per caso fuggendo da qualche crimine? Un’ uomo nell’ombra, cosa ci fa li? Sarà un complice? (ecco la curiosità che l’opera esprime)
A differenza della figura maschile, la ragazza è completamente abbandonata, inerme alle azioni dell’uomo.
Il dipinto, ha una grande connotazione politica; l’esposizione di questo dipinto avvenne a Brera il 9 settembre del 1859, pochi mesi dopo l’arrivo di Vittorio Emanuele e Napoleone III nella città di Milano.
Nella versione parigina compare infatti un velo bianco sugli scalini e il risvolto del mantello del ragazzo verde. Il tricolore italiano, accostato all’azzurro della veste della ragazza allude all’alleanza tra Italia e Francia, che aveva permesso il formarsi del nuovo stato italiano.

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Autore: Hayez-Data: 1859-1867 Tecnica: olio su tela

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 27 agosto 1770 – Berlino, 14 novembre 1831) .

Autore: Lazarus Sichling- Data: 1828.
Autore: Lazarus Sichling- Data: 1828.

Come detto prima, tra Hegel e i romantici vi è un rapporto abbastanza complesso. Pur essendo contemporanei, Hegel viene definito un’idealista, non un romantico. Nel pensiero romantico sono i sentimenti, la fede, l’intuizione, che Hegel definisce come «romantiche fantasticherie», a dominare su qualsiasi attività artificiale. Hegel non immagina un mondo se esso non si fonda sul concetto di ragione, visione di chiaro orientamento illuministico.

Lui critica inoltre l’atteggiamento individualistico dei romantici, che chiudendosi in sé stessi, perdono ogni contatto con il mondo, fuggendo tramite le famose “illusioni” alla sofferenza del tempo in cui vivevano. Il termine “illusione” sarà fondamentale nella poetica leopardiana.
Tuttavia Hegel non si può completamente distaccare da questo periodo storico, infatti viene condizionato dall’ importante concetto di infinito, ritenuto un tema romantico. Si potrebbe pertanto dire che Hegel, più che essere separato dai Romantici, è piuttosto un eccezione di quel periodo.

«Ciò che è razionale è reale;
e ciò che è reale è razionale.»

Questa è la celebre frase che racchiude la filosofia hegeliana.

Mentre il Romanticismo affermava che con la ragione non si giungeva a nulla di reale ma che solo tramite i sentimenti quali ironia in primis l’uomo poteva accingersi alla conoscenza della realtà, l’idealismo hegeliano permetteva la conoscenza del reale grazie all’uso della razionalità.
Hegel e la sua filosofia non muoiono però nel 1831, perchè tra il 1870 e il 1930, una nuova corrente, chiamata Neohegelismo, riprende in chiave moderna i temi proposti dal grande filosofo.
Sviluppatasi principalmente in America, Inghilterra e Italia, ha come maggiori esponenti Francis Herbert Bradley che con l’opera “Apparenza e realtà” del 1893 ha proposto l’assoluto hegeliano come sintesi di finito ed infinito e Giovanni Gentile che con la pubblicazione de “La riforma della dialettica hegeliana” nel 1913 riproponeva la Logica hegeliana, come chiave per comprendere la natura.

Autore: Eves Reginald Grenville-Data: 1924- Ubicazione: Merton College, Oxford.
Autore: Eves Reginald Grenville-Data: 1924- Ubicazione: Merton College, Oxford.

Gli anni ruggenti e la Grande depressione.

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In lingua inglese Roaring Twenties, ossia “i ruggenti anni venti”, è il periodo che va dal 1920 al 1930.
E’ stato un periodo caratterizzato da un forte sviluppo in campo industriale, che ha portato poi alla grande depressione del 1929, detta anche crisi del ’29, grande crisi o crollo di Wall Street. L’inizio si ebbe negli Stati Uniti con la crisi del New York Stock Exchange (la borsa di Wall Street) del 24 ottobre del 1929 (giovedì nero), seguita dal definitivo crollo della borsa del 29 ottobre (martedì nero).
Il proibizionismo, conosciuto anche come The Noble Experiment, è stata la più grande mossa statale nella gestione del commercio effettuata tra il 1919 e il 1933 negli Stati Uniti, che sanciva il divieto di commercio di sostanze alcoliche.
Si registrarono nel periodo:
-Un assestamento politico post Grande guerra.
-Lo sviluppo della musica Jazz.
-Il progresso della femminilità e della figura della donna.
-La nascita dell’art deco.
-L’ingresso dell’economia americana in quella europea, grazie agli investimenti di Wall Street per risanare i paesi distrutti durante la Guerra.

Giuseppe Ungaretti.

Giusette Ungaretti

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Nasce ad Alessandria d’Egitto l’ 8 febbraio 1888 e muore a Milano l’ 1 giugno 1970; è stato uno scrittore, poeta e traduttore italiano.

Figlio di genitori lucchesi, il padre era un operaio impiegato nella costruzione del canale di Suez. Morirà quando Ungaretti aveva solo 2 anni, nel 1890.
Dopo aver trascorso in Egitto l’infanzia e l’adolescenza, nel 1912 si trasferisce a Parigi, dove ha trascorso molti anni, laureandosi alla Sorbona. Nell’ambiente parigino viene a contatto con il Simbolismo e con le prime avanguardie nel novecento.
Considerato il fondatore dell’ermetismo, corrente sviluppatasi in Italia durante gli Anni ruggenti, diede notevole impulso alle successive poesie italiane.
La sua poesia, in rispetto dei canoni ermetici, è scura ed essenziale. L’essenzialità della poesia ermetica è da mettere in diretta relazione con il contenuto. Le scelte di stile, infatti, non erano mai dettate dal caso. I poeti ermetici condividevano uno spirito di pessimistico sia sulla condizione dell’uomo che su quella della poesia stessa. Non essendoci quindi tematiche da esporre con convinzione e fiducia, rigettarono tutti gli schemi e i moduli espressivi convenzionali.
Pubblica nel 1916 sessanta copie de Il porto sepolto, opera nata da una meditazione durante il periodo friulano . Questa opera sarà al centro delle successive metamorfosi editoriali, prima Allegria di naufragi e poi L’allegria.
Firmando il Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925, aderì quindi al fascismo, da cui si distaccò e ne riservò un forte ripudio, tanto che fu costretto poi a trasferirsi in brasile per scappare alla persecuzione.
Nel 1928, invece, maturò la sua conversione religiosa al cattolicesimo, come testimoniato anche nell’opera Sentimento del Tempo.
Nel 1936 in Brasile, a San Paolo, ottiene la cattedra di letteratura italiana presso l’università della città. Il suo soggiorno in Brasile dura fino al 1942, tre anni dopo un tragico evento che ha segnato inevitabilmente la sua vita e la sua poetica, la morte del figlio Antonietto.
Questo doloroso evento è evidente in molte poesie delle raccolte Il Dolore (1947) e Un Grido e Paesaggi (1952). Muore nel 1970 a Milano, dopo che la sua poesia era stata raccolta in un unico volume Vita di un uomo.

IMMAGINI PRESE DA:

Artuk (URL http://artuk.org/discover/artworks/francis-herbert-bradley-18461924-222384).

Mp7 (URL http://mp7.altervista.org/AnniRuggenti.html)

Stato quotidiano ( URL http://www.statoquotidiano.it/09/10/2014/lattualita-grande-crollo-degli-anni-trenta/256585/)

Wikipedia, l’enciclopedia libera (URL https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ungaretti).

Wikipedia, l’enciclopedia libera (URL https://it.wikipedia.org/wiki/Il_bacio_(Hayez)).

Hegel.net (URL http://www.hegel.net/en/gwh3.htm)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

Armando Massarenti, Emilio Di Marco, 2012, Sapere di non sapere 2, casa editrice: G.D’Anna.

Armando Massarenti, Emilio Di Marco, 2012, Sapere di non sapere 3, casa editrice: G.D’Anna.

Wikipedia, Anni ruggenti (URL https://it.wikipedia.org/wiki/Anni_ruggenti).

Geometrie fluide, il bacio di Hayez(URL http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=hayez&prod=ilbacio-hayez)

Wikipedia, Giuseppe Ungaretti (URL https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ungaretti)

Wikipedia, Pensiero di Hegel (URL https://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_di_Hegel#La_critica_ai_Romantici)

I Mille Volti di Michelangelo

Michelangelo Buonarroti nacque in un piccolo sobborgo dell’entroterra toscano in provincia di Arezzo nell’anno 1475. Pittore, scultore, architetto e persino poeta è considerato uno dei più grandi artisti che l’Italia abbia mai conosciuto. Il mito legato a questo artista non è dovuto solamente all’enorme quantità di capolavori che egli ha maniacalmente concepito e realizzato, ma alla sua incredibile personalità solitaria e al tempo stesso geniale che hanno portato più volte gli storici ad attribuirgli le patologie mentali più diverse. Diverse leggende ancora oggi alitano intorno alla figura leggendaria di uno dei geni più grandi che la nostra Italia rinascimentale abbia mai ospitato, ma sono tutte false teorie oppure c’è un fondo di realtà?

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Per capire approfonditamente la personalità di Michelangelo, è indispensabile dare almeno uno sguardo alle sue opere.

Siamo nel 1497, Roma. Il papa Alessandro VI indice un concorso per la realizzazione di quella che diventerà una delle opere più famose del mondo: la Pietà Vaticana. Un giovanotto di poco più di vent’anni la spunta, realizzando ciò…

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Pietà Vaticana (1497-99); materiale: marmo; tecnica: scultura; dimensioni: 174×195×69 cm; ubicazione: Basilica di San Pietro (Città del Vaticano)

Persino un signorotto come il Vasari dovrà scomodarsi cinquant’anni più in là per elogiare la sublime eleganza dell’opera:

” Non pensi mai, scultore né artefice raro, potere aggiungere di disegno né di grazia, né con fatica poter mai di finezza, pulitezza e di straforare il marmo tanto con arte, quanto Michelagnolo vi fece, perché si scorge in quella tutto il valore et il potere dell’arte . “

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Il talento del giovane non spicca solamente nelle opere scultoree, ma trova un’eccelsa espressione anche nella realizzazione di pitture, affreschi e addirittura nella progettazione di edifici e opere pubbliche, ma l’incredibile portata dei suoi capolavori lascia di stucco ancora oggi: dal critico d’arte al turista fai da te, non si può non rimanere a bocca aperta nella contemplazione di così tanta grandiosità…

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Giudizio Universale (1536-41); tecnica: affresco; dimensioni:1370x1200cm; ubicazione: Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano

 

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Volta della Cappella Sistina (1508-12); tecnica: affresco; dimensioni: 4093×1341 cm; ubicazione: Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano
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Tondo Doni (1503-04); tecnica: tempera su tavola; dimensioni: 120x120cm; ubicazione: Galleria degli Uffizi, Firenze
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Cupola della Basilica di San Pietro (1549-1612); dimensioni: diametro: 42m, dalla base alla sommità della lanterna: 130m

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Le opere presenti subito qui sopra sono solamente un assaggio di quello che in realtà è un incredibile testimonianza dell’arte in senso completo, eterogeneo. Ma c’è un volto di Michelangelo meno conosciuto, sul quale soffia un vento di incertezza, di mistero e quasi di inquietudine: il nostro genio non era solo abile nel dipingere, scolpire, forgiare i materiali grazie al suo ingegno, ma era capace di trasmettere delle profondissime emozioni attraverso le sue opere magnifiche, sottolineando non solo l’espressione della sua filosofia, ma facendo specchiare in esse la psicologia di ciascun osservatore, in maniera tale che ognuno di noi prova sentimenti diversi nell’osservazione dei suoi capolavori.

Non solo pittore, scultore, architetto o poeta, ma anche filosofo e psicologo … Non male eh?

Siamo nel 1901, un certo Sigmund Freud, insomma non una persona qualsiasi, si trova in viaggio verso tutte le principali città europee, quando viene affascinato dalla bellezza sublime dell’inestimabile valore artistico di Roma. Come ben conosciamo, Roma è ricchissima di opere d’arte, in particolare di quelle di Michelangelo, che a quanto pare suscitano nel famoso psicoanalista forti emozioni che lo spingono a pubblicare nel 1914 il Mosè di Michelangelo, incentrato sull’omonima opera dell’autore toscano.

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Mosè (1513-15, ritoccato nel 1542); tecnica: scultura; materiale: marmo; altezza: 235cm; ubicazione: Basilica di San Pietro in Vincoli, Roma

Il Mosè rappresentato da Michelangelo risulta diverso da tutte le altre interpretazioni di questo personaggio biblico: Freud individua nello sguardo rivolto verso sinistra dell’imponente opera, una serie di caratteristiche che testimoniano ira e tensione, mentre la mano che si perde nella folta barba indica un segno di esitazione e di incertezza. Le tavole della legge poste quasi in secondo piano che rischiano di scivolare alla prima mossa del gigante, indicano la precarietà e la fragilità della psiche umana: Mosè infatti sta vivendo un conflitto interiore, scaturito dalla profonda delusione che ha subìto dai suoi seguaci. Ma tutte queste incertezze vengono superate dalla rocciosa rappresentazione della fede in Dio, impersonata nella possente figura di Mosè seduto sul trono delle sue vesti.

 


 

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David, particolare del volto (1501-04); tipologia: scultura; materiale: marmo bianco; dimensioni: 410x199cm; ubicazione: Galleria dell’Accademia, Firenze

 

Raffaello Sanzio

Raffaello Sanzio nasce ad Urbino nel 1483 e muore a Roma nel 1520. Fu un pittore e un architetto italiano del secondo Rinascimento.

La sua ripresa dei temi michelangioleschi fu l’input del Manierismo.

LA SCUOLA DI ATENE

Raffaello Sanzio, La Scuola di Atene, 1509-1511 circa, Affresco,500×770 cm. Musei Vaticani, Città del Vaticano
Raffaello Sanzio, La Scuola di Atene, 1509-1511 circa, Affresco,500×770 cm. Musei Vaticani, Città del Vaticano

Quest’opera di Raffaello esalta la ricerca razionale. L’affresco rappresenta i maggiori filosofi e matematici dell’antichità intenti a dialogare. i due filosofi al centro sono Platone Aristotele. L’intera scena è incorniciata da un arco dipinto. Inoltre sulla destra vi è un autoritratto dello stesso Raffaello. È particolarmente visibile l’uso della prospettiva, come suggeriscono i bordi delle decorazioni (di forma quadrata) del pavimento, che convergono verso un unico punto di fuga (al centro dell’intero affresco, dove si trovano Platone e Aristotele).

Rinvio all’utile schema riassuntivo presente su Wikipedia per la lista completa dei personaggi rappresentati.

Leonardo da Vinci

Leonardo di ser Piero da Vinci (meglio conosciuto come Leonardo da Vinci) nasce a Vinci (un comune italiano vicino Firenze) nel 1452 e muore ad Amboise nel 1519.

È, forse, il più conosciuto artista del Secondo Rinascimento.

Incarnava in pieno il significato di “artista eclettico“, in quanto fu un pittore, un ingegnere, uno scienziato (si occupò particolarmente di anatomia), un architetto, uno scultore, uno scenografo e un musicista.

“Fu tanto raro e universale, che dalla natura per suo miracolo esser produtto dire si puote: la quale non solo della bellezza del corpo, che molto bene gli concedette, volse dotarlo, ma di molte rare virtù volse anchora farlo maestro. Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira […] et fu valentissimo in tirari et in edifizi d’acque, et altri ghiribizzi, né mai co l’animo suo si quietava, ma sempre con l’ingegno fabricava cose nuove.”

(Anonimo Gaddiano, 1542)

LA GIOCONDA

Leonardo da Vinci, La Gioconda, 1503–1506 circa, Olio su tavola, 77×53 cm. Museo del Louvre, Parigi
Leonardo da Vinci, La Gioconda, 1503–1506 circa, Olio su tavola, 77×53 cm. Museo del Louvre, Parigi

La Gioconda è, forse, l’opera più conosciuta in tutto il mondo di Leonardo. In questa tavola, ricoperta da un alone di mistero non indifferente, si riconosce subito la tecnica dello sfumato di Leonardo.

La donna è seduta, girata a sinistra, ma con il volto leggermente rivolto verso lo spettatore. Lo sfondo è immaginario, e la parte sulla sinistra è evidentemente posta più in basso di quella a destra.

“nella Gioconda, l’individuo – una sorta di miracolosa creazione della natura – rappresenta al tempo stesso la specie: il ritratto, superati i limiti sociali, acquisisce un valore universale. Leonardo ha lavorato a quest’opera sia come ricercatore e pensatore sia come pittore e poeta; e tuttavia il lato filosofico-scientifico restò senza seguito. Ma l’aspetto formale – l’impaginazione nuova, la nobiltà dell’atteggiamento e la dignità del modello che ne deriva – ebbe un’azione risolutiva sul ritratto fiorentino delle due decadi successive. […] Leonardo ha creato con la Gioconda una formula nuova, più monumentale e al tempo stesso più animata, più concreta, e tuttavia più poetica di quella dei suoi predecessori. Prima di lui, nei ritratti manca il mistero; gli artisti non hanno raffigurato che forme esteriori senza l’anima o, quando hanno caratterizzato l’anima stessa, essa cercava di giungere allo spettatore mediante gesti, oggetti simbolici, scritte. Solo nella Gioconda emana un enigma: l’anima è presente, ma inaccessibile”

(Charles de Tolnay, 1951)

Michelangelo Buonarroti

Michelangelo Buonarroti nasce nel 1475 a Caprese, in provincia di Arezzo e muore a Roma nel 1564.

Molte delle sue opere sono conosciute in tutto il mondo e vengono considerate i capolavori dell’arte occidentale. Alcuni esempi sono il David, gli affreschi della Cappella Sistina, la Pietà.

Michelangelo era uno scultore ma, come tutti gli artisti del Secondo Rinascimento, era un artista eclettico, cioè capace di muoversi, senza eccessiva difficoltà, in campi totalmente diversi dalla scultura, tra cui la pittura, l’architettura e la poesia.

Nel 1487 entrò come apprendista nella bottega di Domenico Ghirlandaio, ma abbandonò l’apprendistato dopo un anno (per questo motivo Michelangelo, come i suoi contemporanei, è considerato un artista “sbottegato”).


 

LA PIETÀ

Michelangelo Buonarroti, Pietà vaticana, 1497-1499, Marmo, 174×195×69 cm. Basilica di San Pietro in Vaticano, Città del Vaticano
Michelangelo Buonarroti, Pietà vaticana, 1497-1499, Marmo, 174×195×69 cm. Basilica di San Pietro in Vaticano, Città del Vaticano

La Pietà vaticana è il primo capolavoro di Michelangelo (allora poco più che ventenne) ed è considerata una delle migliori opere mai prodotte dall’Occidente.

In quest’opera Michelangelo stravolge lo schema rigido delle antiche Pietà, concependo il corpo del Cristo in una posizione estremamente naturale, mollemente adagiato sulle gambe della Vergine Maria.

L’opera ha uno sviluppo piramidale ed è caratterizzata da un pesante chiaroscuro, dato dalle pieghe frastagliate della Vergine.


IL DAVID

Michelangelo Buonarroti, David, 1501-1504, Marmo bianco, 410×199 cm. Galleria dell'Accademia, Firenze
Michelangelo Buonarroti, David, 1501-1504, Marmo bianco, 410×199 cm. Galleria dell’Accademia, Firenze

la figura del David viene (anche in questo caso) sconvolta, rappresentando il giovane nel momento di concentrazione prima della battaglia. I muscoli sono poderosi e trasmettono l’idea di una forza fisica enorme, nonostante siano ancora rilassati. L’intera scultura è data da un attento studio anatomico (come evidenzia la vena sul collo girato). Il David, ancora oggi, rappresenta l’ideale della perfezione e della bellezza umana.

LA VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA

Michelangelo Buonarroti, volta della Cappella Sistina, 1508-1512, Affresco, 4093×1341 cm. Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano (Roma)
Michelangelo Buonarroti, volta della Cappella Sistina, 1508-1512, Affresco, 4093×1341 cm. Cappella Sistina, Musei Vaticani, Città del Vaticano (Roma)

Il tema generale degli affreschi è la Creazione, che culmina nella creazione dell’Uomo a immagine e somiglianza di Dio. La volta celebra, inoltre, la concordanza fra Antico e Nuovo Testamento, in nome della visione secondo cui uno anticipa l’altro. i nove riquadri centrali mostrano, per l’appunto, delle Storie dalla Genesi:

  • Separazione della luce dalle tenebre (Genesi 1,1-5)
  • Creazione degli astri (Genesi 1,11-19)
  • Separazione della terra dalle acque (Genesi 1,9-10)
  • Creazione di Adamo (Genesi 1,26-27)
  • Creazione di Eva (Genesi 2,18-25)
  • Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre (Genesi 3,1-13.22-24)
  • Sacrificio di Noè (Genesi 8,15-20)
  • Diluvio Universale (Genesi 6,5-8,20)
  • Ebbrezza di Noè (Genesi 9,20-27)

Nei pennacchi angolari, invece, si trovano le Storie dall’Antico Testamento:

  • Giuditta e Oloferne (Giuditta 13,1-10)
  • Davide e Golia (1 Samuele 17,1-54)
  • Punizione di Aman (Ester 7,1-10)
  • Serpente di bronzo (Numeri 21,1-9)