L’uomo nel corso della suo evoluzione ha sempre avuto il bisogno di esplorare nuovi orizzonti, di seguire nuove strade molto spesso fallendo, altre volte invece centrando i propri obbiettivi, ma sempre imparando qualcosa. Se oggi viviamo in una società che consideriamo “evoluta” rispetto al passato è grazie ad una serie di cambiamenti a volte bruschi, altre volte graduali che sono scaturiti da situazioni di forte disuguaglianza di diritti, di cui il più importante è la libertà. Libertà di pensiero, di religione, di orientamento politico, di opinione, o più semplicemente di ottenere un posto nella società. Il percorso che vede questi immani cambiamenti ha origini preistoriche, ma un nodo fondamentale per determinarne la natura è l’epoca romantica, il periodo dei grandi avvenimenti storici di rilievo, dalla rivoluzione francese verso l’unità d’Italia, fino alla guerra di secessione americana, con la conseguente abolizione dello schiavismo; ma andiamo con ordine.

LIBERTA : Stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico: conquistare, mantenere, rivendicare la libertà; la libertà è partecipazione.

Il concetto di libertà non può essere compreso da una semplice definizione presa dal vocabolario, ma è qualcosa di più complesso, che muta forma in ogni individuo, epoca storica e circostanze. Il pensiero romantico basa le fondamenta su questo principio.

 MAPPA CONCETTUALE

 


LINEA DEL TEMPO

1815, Vienna: Il cancelliere Klemens Von Metternich presiede il celebre Congresso di Vienna, con lo scopo di ridisegnare la cartina geopolitica europea a seguito dell’avvento napoleonico. L’Italia, che aveva assaporato l’idea di essere una Nazione unita sotto il controllo di Napoleone, viene nuovamente divisa in tanti territori differenti, trai quali il Regno Lombardo Veneto, assoggettato alla corona austriaca. Nel 1820-1821 una serie di moti insurrezionali sconvolgono l’Europa, seguiti da quelli del 1830, segno che l’Italia non è l’unica realtà europea ad essere sacrificata dalle spregiudicate manovre politiche del Congresso. Anche nel Belgio, nel Regno di Polonia, in Francia e in Spagna scoppiano rivolte nazionaliste, mentre la Grecia riesce ad ottenere l’indipendenza dal dominio Ottomano. A seguito della Rivoluzione Francese del 1789 infatti si erano diffusi a macchia d’olio gli ideali di libertà e di uguaglianza nel popolo, che esigeva un ruolo sempre meno marginale all’interno della società, facendo in modo che ogni tentativo di reintrodurre l’Antico Regime, fallisse miseramente. Memorabile rimane la fotografia di quello spirito ardente che impedisce alla Francia di ricrollare nella tragica realtà prerivoluzionaria, ad opera di  Eugène Delacroix.

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Eugène Delacroix, La Libertà che guida il popolo, 1830; Tecnica: olio su tela; Ubicazione: Museo del Louvre, Parigi; Dimensioni:260x325cm

Nel celebre dipinto del pittore francese la Libertà si personifica in una fanciulla seminuda che trionfa sulla morte rappresentata dai cadaveri posti in basso. Nonostante la rivolta contro il re Carlo X nella realtà sia stata portata avanti solo dalla classe borghese, l’autore inserisce personaggi appartenenti tutte le classi sociali, inoltre ciascuno non interagisce con gli altri, ma ha una porzione di quadro esclusiva, rendendo evidente che ognuno è importante e merita di avere un posto nella società. Questo è un grande esempio di libertà rappresentata legata al concetto di uguaglianza.


Ma torniamo in Italia, dove è in atto un lento ed inesorabile processo di indipenza e di unificazione contro la comune minaccia austriaca, noto come Risorgimento. Gli ideali patriottici di Giuseppe Mazzini e di Giuseppe Garibaldi trovano sempre più consensi all’interno del popolo, che inizia a maturare un vera e propria identità nazionale. Sono anni frenetici, segnati dalla prima guerra di indipendenza antiaustriaca del 1848, alla quale segue la seconda guerra di indipendenza del 1859, fino all’Unità del 17 marzo del 1861. La situazione del Regno Lombardo Veneto ispira il poeta Alessandro Manzoni nel compiere un imponente lavoro di analisi sociale contenuto nei Promessi Sposi, primo romanzo storico della letteratura italiana. Il romanticismo italiano vede inoltre come maggiori esponenti Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo. Entrambi sviluppano la semantica del titanismo, ossia una focalizzazione sui tratti più ribelli della nostra personalità, nei confronti di una società che non riesce a farci sentire parte integrante di essa. L’atteggiamento titanico è inoltre consapevole di quanto sia utopico, ma non china il capo di fronte alle ingiustizie della vita.

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Ma la figura della letteratura del romanticismo italiano che più cova dentro sé questo desiderio di ribellione inappagata è senz’altro Giacomo Leopardi. Nato a Recanati nel 1798, da una famiglia dell’aristocrazia della periferia dello Stato Pontificio, allora tra i più arretrati d’Italia, ha un’educazione reazionaria da parte del padre. Fin da piccolo dimostra estrema precocia nella conoscenza e passa la sua adolescenza nella biblioteca del palazzo. Impara greco, latino e arabo e rimane affascinato nell’immaginare come sarebbe stato vivere nelle società antiche, tanto diverse dal grigiore della situazione italiana del XIX secolo. Prova a fuggire dal palazzo, ma il suo tentativo fallisce miseramente, tenta così di trovare sollievo nell’immaginazione, cercando di allontanarsi dalla crudele realtà. Inizia a concepire un’ideologia pessimistica che dal pessimismo storico conduce inesorabilmente al pessimismo cosmico, nel quale tutti gli esseri viventi sono destinati ad essere infelici. La figura dell’uomo viene esaltata come titano che si erge cercando di essere ascoltato da una natura sorda alle sue urla. Leopardi viaggia prima a Roma, poi a Milano, Bologna e Firenze, ma riesce a trovare conforto solamente a Pisa. Scrive i Piccoli Idilli nel 1821 e i Grandi Idilli nel 1828; tra le due raccolte di poesie però egli soffre di un periodo di insensibilità poetica e di mancanza di ispirazione che lo portano a scrivere solo opere in prosa come le Operette Morali. Leopardi è una persona sensibile, che si lascia trasportare dalle emozioni, che è in cerca di una figura affettiva che purtroppo stenta a trovare. Una profonda delusione amorosa gli dà l’incipit per il Ciclo di Aspasia, nel quale sfoga tutte le sue delusioni in un linguaggio aspro e diretto, diverso da quello usato negli Idilli. Nel 1833 si trasferisce a Napoli, dove trova conforto nell’amico Antonio Ranieri. Prima di morire egli cerca di trovare una soluzione al suo tragico disegno della realtà umana: con la Ginestra egli introduce la tematica del titanismo sociale: tutti gli uomini possono coalizzarsi a formare una social catena, nel desiderio folle di raggiungere la felicità. La libertà quindi si personifica nella felicità, nel raggiungimento della voglia di vivere che tanto manca a Leopardi che, dopo aver profetizzato più volte la sua morte, muore a Napoli nel 1837, pochi giorni prima del suo trentanovesimo compleanno.

” È grande stoltezza confessare che il nostro corpo è soggetto alle cose che non sono in facoltà nostra, e contuttociò negare che l’animo, il quale dipende dal corpo quasi in tutto, soggiaccia necessariamente a cosa alcuna fuori che a noi medesimi. E conchiudeva, che l’uomo tutto intero, e sempre, e irrepugnabilmente, è in potestà della fortuna. ”

(Giacomo Leopardi)


Ma il Romanticismo, come abbiamo visto, non è solamente una corrente filosofico-letteraria, ma è costituito da una nuova sensibilità che afferma le sue infinite forme in ogni manufatto umano.

Arte vuol dire rappresentazione, rielaborazione di immagini, enfatizzazione della psiche umana. Il Bacio, dipinto dal famoso pittore italiano Francesco Hayez terminato nel 1859, edito in più edizioni, sublima una carica emotiva che allude a sentimenti d’amor patria e le figure dei personaggi durante l’amplesso sono la rappresentazione allegorica dell’Italia durante il suo delicato processo di unificazione.

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Francesco Hayez, Il Bacio, 1859 (prima edizione); Tecnica: olio su tela; Dimensioni: 112x88cm; Ubicazione: Pinacoteca di Brera, Milano.

Il Bacio è ricco di tensione: le pose dei corpi che si stringono affettuosamente sono dinamiche: la donna stringe forte il suo abbraccio al suo amato, che mosso da un sentimento di frenesia posa già il piede lungo una scalinata che, anche se solo abbozzata, lascia intuire di continuare verso destra; il pugnale nel fodero dell’uomo, che luccica nella penombra è un elemento che allude alla battaglia, quasi come il bacio sia un ultimo saluto prima di una dipartita verso una battaglia per l’indipendenza dell’Italia dall’Austria. I colori delle vesti che a seconda dell’edizione del quadro sono quelli della bandiera francese (il rosso delle calze dell’uomo, il bianco e l’azzurro delle vesti della donna) o di quella italiana, sottolineano un mero parallelismo tra la rivoluzione francese e la seconda guerra di indipendenza. Ma significato allegorico a parte, l’opera è intrisa di rimandi all’arte romantica: l’inserimento di elementi gotici come la colonna sulla sinistra e l’arco a sesto acuto in ombra sono in contrasto con il rigore delle forme geometriche della scalinata sulla destra. In basso a sinistra si intravede una figura minacciosa nell’ombra che carica il già cruciale momento passionale di drammaticità: l’unità del Paese è incerta, tutte le possibili strade sono ancora aperte e quindi risulta fisiologico un interrogativo dello spettatore sul proseguo della storia: i due amanti si rincontreranno ancora? Nessuno può dirlo, ma nel frattempo è meglio godersi ogni momento, proprio come fosse l’ultimo. La libertà dunque è tensione, dinamismo, incertezza di una sua realizzazione.


 

Per antonomasia il più grande desiderio di libertà dell’uomo è quello di solcare nuovi orizzonti, di esplorare nuove terre e, addirittura spiccare letteralmente il volo. Non a caso sono questi gli anni dell’invenzione della mongolfiera, primo mezzo che ha permesso all’uomo di staccare le sue radici dalla superficie terrestre: volare non vuol dire solamente essere liberi, ma godersi la vita da tutta un’altra prospettiva.

Anni ’40 del XVIII sec., valle del Rodano, Francia; nascono i fratelli Joseph Michel e Jacques Etienne Montgolfier. Sono figli di un ricco fabbricante di carta, ma i due non hanno intenzione di proseguire il percorso del padre: Joseph ha un carattere geniale e sognatore e manco a farlo apposta aveva la mente sempre tra le nuvole: l’immaginazione non a caso è una delle manifestazioni più sfrontate di libertà. Jacques invece ha un carattere più regolare e più orientato agli affari: un mix esplosivo. I due fratelli erano destinati a diventare famosi alla corte del re Luigi XVI. 

mongolfiera

Joseph una sera rifletteva su un attacco militare a Gibilterra, una fortezza imprendibile sia da mare che da terra, immaginò così l’ipotesi di un attacco dal’alto. Ispirato dai movimenti misteriosi dalle scintille di un falò, immaginò esistesse un gas particolare, che permettesse la lievità dei corpi. I due fratelli combinarono così le loro capacità ed eseguirono numerosi esperimenti sulla costruzione dei primi aerostati. Nel 1782 avvenne il primo volo di un’invenzione umana a raggiungere l’incredibile altezza di 2000m. Nel 1783 avvenne invece la prima dimostrazione pubblica,  creando scalpore nel popolo e facendo arrivare l’incredibile notizia a Versailles. Ma il cielo era un territorio tutto da esplorare e ancora nessun uomo aveva potuto sperimentare gli effetti dell’altezza su un essere vivente. Nel settembre dello stesso anno l’ Aerostate Révellion eseguì il primo volo con animali a bordo: si trattava di una pecora, un’oca e un gallo. Nessuno dei tre ebbe conseguenze dal volo, che raggiunse l’altezza massima di 500m. Il 21 Novembre del 1783 avvenne il primo volo di uomini della storia: l’aeromobile con a bordo Pilâtre de Rozier e il marchese d’Arlandes sorvolò i tetti di Parigi ad una quota di un centinaio di metri per circa mezz’ora. L’invenzione della mongolfiera ad aria calda fu l’inizio di un nuovo capitolo della storia dell’esplorazione, un nuova goccia di libertà in un oceano di ignoto.

Ma come fa una mongolfiera a spiccare il volo?  La risposta ci proviene dal principio di Archimede, che è alla base del galleggiamento di un corpo immerso in un fluido; ecco che risulta facile assimilare un aerostato come una nave che deve galleggiare nell’aria; abbiamo ridotto così il discorso ad una semplice questione di densità: se la densità dell’aria presente nel pallone aerostatico è minore di quella dell’aria circostante allora la mongolfiera si alzerà dal suolo. Ma come far avvenire tutto ciò? O riscaldando l’aria all’interno del pallone aerostatico con una fiamma (l’aria calda si espande, quindi ha una densità minore), oppure utilizzando un gas leggero come l’idrogeno.

F= d * g * v  (Forza di Archimede= densità fluido x accelerazione gravitazionale x volume di fluido spostato)

P= D* g* V  (Forza di gravità = densità corpo x accelerazione gravitazionale x volume corpo)

se V = v (il corpo è completamente immerso nel fluido)

se F=P⇒ d*v=D*V⇒ d/D=V/v⇒ d/D=1   

se F<P⇒  D/d>1 ⇒  corpo affonda            se F≥P⇒ D/d<1 ⇒ corpo galleggia 


 

Parallelamente agli studi dei fratelli Montgolfier, il fisico francese Charles lanciò per la prima volta sui cieli parigini e londinesi un aerostato a idrogeno. Ma come è avvenuta la scoperta di questo elemento chimico tanto semplice quanto importante?

Nel Cinquecento già il chimico Paracelso notò come l’acido solforico reagisse con i metalli liberando bollicine di un gas misterioso. Fu solo due secoli dopo che lo scienziato inglese Henry Cavendish grazie ai suoi esperimenti condotti con ferro zinco e stagno, messi a reagire con acidi diversi come acido solforico e cloridrico, notò che in ogni tentativo si otteneva lo stesso gas, che quando bruciava creava la stessa fiamma di colore azzurro. Il nostro allora riuscì a isolare il gas e a pesarlo… Notò che era leggerissimo. Grazie alle sue indagini, Cavendish riuscì a determinare anche la composizione dell’aria della nostra atmosfera.

isotopi
L’idrogeno comune ha un nucleo costituito da un solo protone, circondato da un solo elettrone; in natura sono però presenti anche isotopi dell’idrogeno, come il deuterio e il trizio che presentano rispettivamente 1 e 2 neutroni nel nucleo.

Ad oggi noi possiamo constatare come l’idrogeno sia il più leggero degli elementi presenti in natura e non è un caso quindi che sia stato utilizzato negli aerostati al posto dell’aria riscaldata. Ma vediamo più nel dettaglio le reazioni chimiche che hanno condotto a questa incredibile scoperta, osservando come reagisce un metallo alcalino come il sodio (Na) prima con acqua (H2O) e in seguito con acido cloridrico (HCl). 

 

Nella prima reazione acqua e sodio reagiscono formando una soluzione acquosa di idrossido di sodio (NaOH), nel secondo caso invece si forma una soluzione acquosa di cloruro di sodio (NaCl), il comune sale da cucina. In ambo le reazioni acido-base si libera idrogeno molecolare (H2) in forma gassosa.

1)    2Na +  2H2O ⇒   2NaOH +  H2 

2)    2Na +  2HCl   ⇒   2NaCl  +  H2

(I numeri in  nero si definiscono coefficienti stechiometrici e indicano il numero di moli.)


 

Siamo quindi giunti alla fine del nostro percorso che ha analizzato molti degli infiniti aspetti differenti che caratterizzano la libertà: siamo partiti dal Romanticismo per arrivare alle incredibili scoperte scientifiche che ci hanno fatto letteralmente “spiccare il volo”. Le ali della libertà che abbiamo sulle nostre spalle non devono mai smettere di permetterci di librarci verso nuove strade, di comprendere passo dopo passo ogni aspetto della natura umana. La libertà non è facile da comprendere, ma è facile comprendere che  è un qualcosa del quale non possiamo fare a meno. Nell’arte, nella musica, nella letteratura, ma anche nella scienza o addirittura nel cinema è presente. Per concludere quindi assaggiamoci una delle scene più significative di uno dei lungometraggi che più trattano questo tema il cui titolo è appunto Le ali della Libertà, uscito nelle sale nel 1994 e diretto da Frank Darabont; è il riadattamento del racconto di Stephen King “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” , pubblicato nella raccolta Stagioni diverse.

Nella scena Andy, interpretato da Tim Robbins si rivolge a Red, interpretato da Morgan Freeman. Il protagonista è stato condannato a un doppio ergastolo per il duplice omicidio di sua moglie e dell’amante, ma non è lui il colpevole; egli fa amicizia con un detenuto, Red, che è stato condannato per un grave crimine commesso in gioventù, ma l’esperienza della prigione lo ha fatto maturare. Andy sogna di poter un giorno liberarsi di quella maledetta condanna e per vincere lo sconforto mantiene viva la speranza cercando di alimentare il suo desiderio di libertà… Perché sì, proprio nei momenti più bui, laddove la nostra anima è intrappolata nelle tenebre, dobbiamo ricordarci di essere nati liberi e per forza liberi dovremo morire! 

“Liberate l’amore oppure liberatevene per sempre.”
(Jim Morrison)

Bibliografia…

L’Arte Italiana-Pittura, Scultura, Architettura dalle origini a oggi, ©2000 Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, a cura di GLORIA FOSSI, testi di MATTIA REICHE, GLORIA FOSSI, MARCO BUSSAGLI.

…SITOGRAFIA

100 Frasi, aforismi e citazioni sulla libertà  URL(http://aforisticamente.com/2014/04/09/frasi-aforismi-e-citazioni-sulla-liberta/)

Henry Cavendish: lo scopritore dell’idrogeno che pesò il mondo URL(http://www.chimicare.org/blog/filosofia/henry-cavendish-scopritore-dellidrogeno-peso-mondo/)

Risorgimento, Wikipedia l’enciclopedia libera  URLhttps://it.wikipedia.org/wiki/Risorgimento)

Fratelli Montgolfier, Wikipedia l’enciclopedia libera  URL(https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_Montgolfier)

Libertà, Wikiquote URL(https://it.wikiquote.org/wiki/Libert%C3%A0)

Il bacio (Hayez), Wikipedia l’enciclopedia libera URLhttps://it.wikipedia.org/wiki/Il_bacio_(Hayez)

Titanismo, enciclopedia Treccani URL(http://www.treccani.it/vocabolario/titanismo/)

IMMAGINI DA…

Wikipedia, l’enciclopedia libera  (https://it.wikipedia.org/wiki/Il_bacio_(Hayez)#/media/File:El_Beso_(Pinacoteca_de_Brera,_Mil%C3%A1n,_1859).jpg)   (https://it.wikipedia.org/wiki/La_Libert%C3%A0_che_guida_il_popolo#/media/File:Eug%C3%A8ne_Delacroix_-_La_libert%C3%A9_guidant_le_peuple.jpg)  (https://it.wikipedia.org/wiki/Pensieri_(Leopardi)#/media/File:Portraitof_Giacomo_Leopardi_from_Chiarini_-_Vita_di_Giacomo_Leopardi.jpg)

 www.dima.unige.it  (http://www.dima.unige.it/~denegri/PLS2/PENSIERO_SCIENTIFICO%20DEF/RADIOATTIVITA’/pages/l’atomo.htm)

Mondi.it (http://www.mondi.it/almanacco/voce/8188)

A cura di: PERRUCCI FABIO